C’ è sempre una speranza!

Francesco non è mai stato mio allievo, ma ho sempre seguito il suo inserimento e percorso scolastico dato che ero Figura Strumentale per il sostegno agli allievi diversamente abili.

Francesco era ospite della comunità terapeutica di Marghera VE, “Antenna 112” che accoglie persone con diversi profili di disabilità, la maggior parte considerati gravi o gravissimi.

Francesco non ha avuto un inserimento scolastico facile per un complesso di situazioni che tenterò di descrivere.

Chi era Francesco.

Francesco è una persona non verbale, psicotica, e il suo modo di comunicare era perlopiù gestuale, nel senso che se non capiva cosa stava succedendo e/o era contrariato per qualche motivo passava all’atto che generalmente consisteva in un calcio negli stinchi di chi aveva provocato tale contrarietà, ma se era contento viceversa rideva e ammiccava con fare furbo.

Nella scuola primaria.

L’inserimento nella scuola primaria era stato saltuario e privo di continuità  per le frequenti crisi comportamentali, seguite ad un difficile contenimento da parte degli operatori. Per questo motivo  aveva frequentato la scuola per poco tempo.  

Quando è stato inserito nella nostra scuola si è presentato con un aspetto normale anche se piuttosto mingherlino.

Nella scuola secondaria di primo grado.

Il docente di sostegno assegnato alla classe di cui faceva parte Francesco, pur con tutta la sua buona volontà,  non è stato in grado di generare un buon rapporto empatico con l’allievo che ha avuto nell’arco dell’anno scolastico  momenti di crisi comportamentali molto pesanti, tanto che Il dirigente scolastico mi chiese, a fine anno,  consiglio rispetto all’avvio di  una procedura di “impossibile scolarizzazione”, di fronte a questa richiesta ho risposto al dirigente,  di evitare tale procedura per fare un nuovo tentativo trasferendo l’allievo nel plesso dove insegnavo.

La classe che doveva ricevere Francesco è stata adeguatamente preparata e si è rivelata una risorsa per l’allievo che è stato seguito da due docenti Michele e Matteo in anni diversi. Francesco ha lavorato in un ambiente protetto (il primo anno Francesco  era sempre accompagnato da un operatore che restava a scuola) . Il lavoro svolto dai colleghi è stato improntato ad una accoglienza senza limiti e questo ha dato dei frutti notevoli, tanto che Francesco ha potuto lavorare anche inserito in  piccoli gruppi in laboratorio e in classe in determinate materie. Queste due immagini, screeshot di video,  testimoniano che anche Francesco può imparare se rasserenato da un ambiente e un contesto favorevoli. Testimoniano,  soprattutto i video come sia stato possibile attuare  l’incredibile incremento di socialità e aumento degli apprendimenti che ha raggiunto. In definitiva mettendo in campo passione, competenze, capacità di accogliere anche a fronte di sacrifici personali, si può FARE come dice una mia cara collega e aggiungo io :  c’è sempre una speranza!